Perché la Pro Loco ha adottato il simbolo del San Giorgio?

Il San Giorgio nella sua lotta contro il Drago diviene il simbolo della lotta tra il bene e il male.
La leggenda narra che dopo aver ucciso il Drago, questo fosse portato fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi. La tradizione Romagnola vuole che sui carri agricoli venisse riportato il simbolo del San Giorgio e pertanto trovi il suo collegamento al fatto che anche la castellata “Castlè” carro agricolo per il trasporto del vino, un tempo, veniva trainato dai buoi . Sulla base di questi elementi stotici, la Pro Loco scelse di adottare i simboli del San Giorgio e della Castellata proprio per portare avanti la tradizione e ricordare le sue radici.
Inizialmente si diceva che Castel Bolognese fosse stata fondata il 23 aprile data in cui viene celebrata la memoria di San Giorgio. San Giorgio era, insieme a San Petronio, uno dei patroni del paese.



PRO LOCO CASTEL BOLOGNESE



3 giugno 2017

Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese, tutte le iniziative espositive e culturali in programma

Si rinnova il felice binomio tra la 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (1-5 giugno p.v.) ed il ricco cartellone di iniziative espositive e culturali, a cura dell'Amministrazione comunale.
Dopo i consensi dell'anno scorso con la mostra di Cesare Ronchi, le porte della Sala Espositiva e della Chiesa di Santa Maria della Misericordia (via Emilia Interna 86/A-90) si riapriranno per celebrare un altro importante artista e scultore castellano: Michele Gottarelli. "Infinità dell'arte" è il titolo della mostra che scandisce il percorso artistico di Gottarelli, partendo dall'arte figurativa e giungendo ad uno stile metafisico e concettuale nelle grandi opere in gesso, terracotta e cementi colorati. Nato nel 1938 a Castel Bolognese, dove vive e opera, Gottarelli è allievo del conterraneo Angelo Biancini all'Istituto d'Arte di Faenza. Frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Bologna con un maestro del calibro di Umberto Mastroianni e diventa stimato insegnante di scultura a Penne (Pescara), Ravenna e Faenza. Diverse le partecipazioni a rassegne tematiche coronate da prestigiosi riconoscimenti come il Golden Globe (Sirmione, 2000). L’esposizione castellana sarà inaugurata sabato 27 maggio (ore 17) e resterà aperta fino a domenica 11 giugno (orari di visita durante la sagra: mattino 10-12, pomeriggio 16-22). Nell'occasione sarà visibile per la prima volta l'opera in bronzo "Il ratto d'Europa", ultimata dall’artista proprio in questi giorni.
Arte tutta da gustare anche al museo civico (Viale Umberto I, 56) che, durante la Pentecoste, osserverà orari di apertura straordinari: venerdì 2 giugno 10-12 e 16-19; sabato 3 giugno 16-19; domenica 4 giugno 10-12 e 16-19; lunedì 5 giugno 16-19. Un percorso scandito in tre sezioni: artistica, storica e archeologica, con raccolte rinnovate e accresciute, dotate di apparati esplicativi e didattici. Nella sezione artistica sono esposte prevalentemente le opere di artisti locali scomparsi, la cui documentazione è uno degli obiettivi perseguiti dal museo. I nuclei principali sono rappresentati dalle opere di Giovanni Piancastelli e Giuseppe Guidi: il primo con numerosi disegni a penna e dipinti ad olio, il secondo con acqueforti, disegni e smalti su rame estremamente originali. Oltre alle medaglie e placchette di Giovanni Bernardi, scultore ed incisore attivo nel XVI secolo, ci sono alcune rare opere del pittore e patriota Sebastiano Fanelli.
L’attività dello scultore Angelo Biancini è documentata da una grande Annunciazione in ceramica, alcuni bronzetti ed un gesso dorato di figura materna. Altri artisti presenti sono Giovanni Antonio Antolini, Cassiano Balducci, Mario Morelli e Fausto Ferlini del quale, nel centenario della nascita, si può ammirare la recente donazione "Vecchie vedute di Castel Bolognese". Interessante anche la collezione del liutaio castellano Nicola Utili. Inoltre, è presente un altorilievo con elementi plastici, in gres smaltato in policromia bianco, azzurro e rosso, realizzato dallo scultore faentino Carlo Zauli su commissione del professor Menotti Galli nel 1966 e donata al museo dalla stessa famiglia Galli. Nella sezione storica sono conservate testimonianze molto varie: medaglie, una raccolta di campane nella quale spicca l’ottocentesca campana della stazione ferroviaria decorata da un raro bassorilievo di locomotiva a vapore, alcune interessanti targhe devozionali in ceramica, vecchi timbri della municipalità. Tra i cimeli garibaldini: una sciabola, un cappello ed una foto di Garibaldi. Piccoli bronzi, frammenti lapidei, ceramiche domestiche ed una piccola collezione di monete pontificie e italiane completano l’emozionante viaggio. La sezione archeologica raccoglie materiali e reperti del territorio di Castel Bolognese dalla preistoria al periodo post-medievale.
Particolarmente interessante la Tomba del guerriero di Ponte del Castello: si tratta di una sepoltura umbra del VI secolo a.C., rinvenuta nel 2011 al Ponte del Castello, con un ricco corredo composto da vasellame ceramico, armi e ornamenti. Non mancherà nel Chiostro comunale il tradizionale "Angolo della cultura", a cura della Pro loco in collaborazione con la biblioteca comunale. Meritano sicuramente una visita anche il museo parrocchiale e le proiezioni a cura della famiglia Minarini (via Garavini).
Mattia Grandi - Ufficio Stampa 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (RA)
*si ringrazia il Dott.Giovanni Morini, assessore alla Cultura del Comune di Castel Bolognese (RA), per le preziose informazioni

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