Perché la Pro Loco ha adottato il simbolo del San Giorgio?

Il San Giorgio nella sua lotta contro il Drago diviene il simbolo della lotta tra il bene e il male.
La leggenda narra che dopo aver ucciso il Drago, questo fosse portato fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi. La tradizione Romagnola vuole che sui carri agricoli venisse riportato il simbolo del San Giorgio e pertanto trovi il suo collegamento al fatto che anche la castellata “Castlè” carro agricolo per il trasporto del vino, un tempo, veniva trainato dai buoi . Sulla base di questi elementi stotici, la Pro Loco scelse di adottare i simboli del San Giorgio e della Castellata proprio per portare avanti la tradizione e ricordare le sue radici.
Inizialmente si diceva che Castel Bolognese fosse stata fondata il 23 aprile data in cui viene celebrata la memoria di San Giorgio. San Giorgio era, insieme a San Petronio, uno dei patroni del paese.



PRO LOCO CASTEL BOLOGNESE



3 giugno 2017

Il mito Pink Floyd tra le novità della Sagra

La presenza dei Floyd Machine nella programmazione della 386°Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese rappresenta un autentico elemento di novità per quanto concerne la proposta artistica della manifestazione. Le leggendarie sonorità dei Pink Floyd rivivranno sul palco della rinnovata piazza Bernardi nella serata di sabato 3 giugno (ore 21), uno spettacolo gratuito destinato ad entrare di diritto nella storia dell’evento castellano. I Floyd Machine sono nati quasi 20 anni fa, molto prima della "moda" delle tribute band, e da allora si sono esibiti in tutta Italia ed anche oltralpe raccogliendo ovunque crescenti apprezzamenti. Alla base di tutto c'è un forte impegno ed un costante lavoro di miglioramento: dalla strumentazione musicale, alle stesure dei brani, nonchè nel susseguirsi dei musicisti e dei tecnici fondato sull'umiltà di ogni singolo componente della band e con il massimo rispetto verso la musica, verso i Pink Floyd e verso il pubblico. Qualità artistica salvaguardata dall'utilizzo di tutta la strumentazione vintage originale dell’epoca, la considerazione e gli apprezzamenti giungono anche dagli stessi Pink Floyd durante gli emozionanti incontri con Roger Waters, Nick Mason, David Gilmour e molti musicisti quali Snowy White e Jon Carin. Finalmente, in un calendario ricco di appuntamenti in terra romagnola, i Floyd Machine approdano a Castel Bolognese. “Siamo molto fieri ed orgogliosi di partecipare ad una festa che è diventata storica nell’area geografica romagnola. Sarà il nostro primo appuntamento della stagione estiva 2017, siamo pronti ad omaggiare piazza Bernardi con un grande concerto”. Siete rinomati per una tipologia di spettacolo che accomuna, come da migliore tradizione floydiana, sonorità ricercate ed effetti scenici mozzafiato. Potete dare qualche anticipazione nell'immediata vigilia agli amici della Sagra di Pentecoste? “Lo spettacolo Floyd Machine 2017 abbraccia tutto il periodo di produzione dei Pink Floyd dal 1967 al 1994, quindi orientato ad accogliere i gusti e le preferenze del pubblico oltre ad omaggiare i Pink Floyd in ogni loro epoca. La finalità è quella di favorire un ascolto attivo di brani e sonorità che magari non tutti conoscono per alimentare la percezione di qualcosa di nuovo e lasciare un segno nella mente dell’ascoltatore”. In questi anni la positiva nomea dei Floyd Machine è cresciuta in modo esponenziale, un saldo rapporto di fiducia con il vostro pubblico. “Il vero motore inesauribile dei Floyd Machine è l'infinita passione che nutriamo per i Pink Floyd e verso la musica in generale. Un prezioso collante che ci lega l'uno all'altro generando una magica alchimia; il percorso emotivo resta immutato ad ogni live ed arriva dritto al pubblico che, anno dopo anno, aumenta emozionandosi assieme a noi. Ai nostri concerti partecipano almeno tre generazioni di persone fino ad arrivare ai giovanissimi adolescenti che recepiscono dal vivo un assaggio dell’infinito contributo artistico e culturale donato dai Pink Floyd al pianeta della musica mondiale”.
Mattia Grandi
Ufficio Stampa 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (RA)
I Floyd Machine, Pink Floyd tribute band italiana, nasce a Forlì nel 1999. L'utilizzo di strumentazione vintage e la ricerca delle sonorità più simili a quelle dei Pink Floyd, uniti alla proiezione di immagini su uno schermo circolare, offrono al pubblico uno…
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Parrocchia della Pace e lo stendardo della Pro Loco in cartolina

La 386°Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese rinnova il sodalizio con le Poste Italiane grazie alla realizzazione del dedicato servizio filatelico di annullo postale speciale. Domenica 4 giugno p.v. (dalle ore 17.30) nella suggestiva cornice del Chiostro del Comune, nel cuore di Piazza Bernardi, la presenza del personale delle Poste Italiane garantirà l’emissione di due cartoline tematiche con il relativo annullo postale dedicato. Una stretta collaborazione avallata da anni con entusiasmo dallo staff della Pro Loco di Castel Bolognese desiderosa di rinverdire l’attenzione sul patrimonio culturale e storico del paese romagnolo. Una tradizione che, in questo appuntamento targato 2017, tributa il sentito riconoscimento alla Parrocchia della Pace ed allo stendardo della Pro Loco castellana. La chiesa di Santa Maria della Pace fu costruita nel 1171, in memoria della pace pattuita tra faentini e bolognesi dopo la guerra combattuta nei pressi del Ponte di San Procolo, sul fiume Senio. Il 16 maggio 1501 la chiesa fu consegnata all’ordine dei Monaci Camaldolesi ai quali poi subentrarono sacerdoti come parroci. La struttura sorgeva a monte della via Emilia ed aveva vicino il cimitero ma, durante la sosta del fronte sul fiume, venne completamente distrutta. La nuova chiesa è stata ricostruita nel 1949 a valle della via Emilia ed aperta al culto il giorno 11 agosto 1950. La facciata della chiesa si presenta molto semplice con due colonne ai lati di mattoni a vista ed un arco che racchiude l’ampia porta ed il rosone. Il campanile sorge sulla sinistra della chiesa. All’interno si possono ammirare una pala d’altare, un affresco del XVI secolo ed un tabernacolo in marmo bianco del XV secolo scolpito a bassorilievo. Una lapide di marmo, posta sul pilastrino di destra del cancello d’entrata, ricorda l’episodio che diede origine alla chiesa. La cartolina è, come sempre, impreziosita dalla raffigurazione riportante sullo sfondo la “Caslè”, antico carro agricolo per il trasporto del mosto. Non meno ricco di simbologia il secondo cartonato filatelico che celebra lo stendardo della Pro Loco di Castel Bolognese. Gli stemmi della storica associazione castellana si affiancano all’immagine della Madonna Immacolata benedicente la città di Castel Bolognese. Il dipinto è un ringraziamento alla Madonna elevato dalla popolazione locale per lo scampato pericolo della peste nel 1631. La sfilata dei carri e degli antichi mestieri che si svolge, come da consolidata programmazione, il venerdì della Sagra di Pentecoste ha come protagoniste le sette parrocchie di Castel Bolognese: Casalecchio, Borello, Biancanigo, San Petronio, Pace, Campiano e Serra. Fin dagli albori della sfilata, la Pro Loco omaggia con un piatto di ceramica dipinto a mano la circoscrizione ecclesiastica d’apertura del tradizionale corteo. Ogni piatto ha avuto per soggetto, negli ultimi ventitré anni, lo stemma della parrocchia, il Santo Protettore e la facciata della Chiesa. L’edizione 2017 consacra alla testa della sfilata la Parrocchia della Pace.
Mattia Grandi
Ufficio Stampa 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (RA)

Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese, tutte le iniziative espositive e culturali in programma

Si rinnova il felice binomio tra la 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (1-5 giugno p.v.) ed il ricco cartellone di iniziative espositive e culturali, a cura dell'Amministrazione comunale.
Dopo i consensi dell'anno scorso con la mostra di Cesare Ronchi, le porte della Sala Espositiva e della Chiesa di Santa Maria della Misericordia (via Emilia Interna 86/A-90) si riapriranno per celebrare un altro importante artista e scultore castellano: Michele Gottarelli. "Infinità dell'arte" è il titolo della mostra che scandisce il percorso artistico di Gottarelli, partendo dall'arte figurativa e giungendo ad uno stile metafisico e concettuale nelle grandi opere in gesso, terracotta e cementi colorati. Nato nel 1938 a Castel Bolognese, dove vive e opera, Gottarelli è allievo del conterraneo Angelo Biancini all'Istituto d'Arte di Faenza. Frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Bologna con un maestro del calibro di Umberto Mastroianni e diventa stimato insegnante di scultura a Penne (Pescara), Ravenna e Faenza. Diverse le partecipazioni a rassegne tematiche coronate da prestigiosi riconoscimenti come il Golden Globe (Sirmione, 2000). L’esposizione castellana sarà inaugurata sabato 27 maggio (ore 17) e resterà aperta fino a domenica 11 giugno (orari di visita durante la sagra: mattino 10-12, pomeriggio 16-22). Nell'occasione sarà visibile per la prima volta l'opera in bronzo "Il ratto d'Europa", ultimata dall’artista proprio in questi giorni.
Arte tutta da gustare anche al museo civico (Viale Umberto I, 56) che, durante la Pentecoste, osserverà orari di apertura straordinari: venerdì 2 giugno 10-12 e 16-19; sabato 3 giugno 16-19; domenica 4 giugno 10-12 e 16-19; lunedì 5 giugno 16-19. Un percorso scandito in tre sezioni: artistica, storica e archeologica, con raccolte rinnovate e accresciute, dotate di apparati esplicativi e didattici. Nella sezione artistica sono esposte prevalentemente le opere di artisti locali scomparsi, la cui documentazione è uno degli obiettivi perseguiti dal museo. I nuclei principali sono rappresentati dalle opere di Giovanni Piancastelli e Giuseppe Guidi: il primo con numerosi disegni a penna e dipinti ad olio, il secondo con acqueforti, disegni e smalti su rame estremamente originali. Oltre alle medaglie e placchette di Giovanni Bernardi, scultore ed incisore attivo nel XVI secolo, ci sono alcune rare opere del pittore e patriota Sebastiano Fanelli.
L’attività dello scultore Angelo Biancini è documentata da una grande Annunciazione in ceramica, alcuni bronzetti ed un gesso dorato di figura materna. Altri artisti presenti sono Giovanni Antonio Antolini, Cassiano Balducci, Mario Morelli e Fausto Ferlini del quale, nel centenario della nascita, si può ammirare la recente donazione "Vecchie vedute di Castel Bolognese". Interessante anche la collezione del liutaio castellano Nicola Utili. Inoltre, è presente un altorilievo con elementi plastici, in gres smaltato in policromia bianco, azzurro e rosso, realizzato dallo scultore faentino Carlo Zauli su commissione del professor Menotti Galli nel 1966 e donata al museo dalla stessa famiglia Galli. Nella sezione storica sono conservate testimonianze molto varie: medaglie, una raccolta di campane nella quale spicca l’ottocentesca campana della stazione ferroviaria decorata da un raro bassorilievo di locomotiva a vapore, alcune interessanti targhe devozionali in ceramica, vecchi timbri della municipalità. Tra i cimeli garibaldini: una sciabola, un cappello ed una foto di Garibaldi. Piccoli bronzi, frammenti lapidei, ceramiche domestiche ed una piccola collezione di monete pontificie e italiane completano l’emozionante viaggio. La sezione archeologica raccoglie materiali e reperti del territorio di Castel Bolognese dalla preistoria al periodo post-medievale.
Particolarmente interessante la Tomba del guerriero di Ponte del Castello: si tratta di una sepoltura umbra del VI secolo a.C., rinvenuta nel 2011 al Ponte del Castello, con un ricco corredo composto da vasellame ceramico, armi e ornamenti. Non mancherà nel Chiostro comunale il tradizionale "Angolo della cultura", a cura della Pro loco in collaborazione con la biblioteca comunale. Meritano sicuramente una visita anche il museo parrocchiale e le proiezioni a cura della famiglia Minarini (via Garavini).
Mattia Grandi - Ufficio Stampa 386° Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese (RA)
*si ringrazia il Dott.Giovanni Morini, assessore alla Cultura del Comune di Castel Bolognese (RA), per le preziose informazioni